Starlet_eyes Photography |
- Che intende?
- Il racconto.
- Da sistemare. Comunque buono.
- Si sbaglia. Non è sincero.
- È sempre cosi critica con se stessa?
- Forse, ma non c’entra. Devo sapere, anzi so. Non è buono.
- Ne vuol parlare?
- Mi vuole psicanalizzare?
- Ho chiesto solo se ne vuole parlare. Mi accompagna in stazione?
Raccolse le sue cose e si incamminò con lui. La serata era fredda e buia. Una folata di vento le sollevò la gonna facendola rabbrividire. Lui non si scompose, alzo il bavero del cappotto, guardò accuratamente a sinistra e a destra e attraversò.
- Dicevamo?
- la psicanalisi.
- Mmm, e il racconto?
- Non buono, gliel’ho detto.
- L’ha detto lei, non io.
- Suvvia, è un dato oggettivo
- ...e da cosa lo deduce?
- Vuole proprio un elenco? Che ne dice della fantasia, dell’originalità? Completamente nulla.
- Ha scelto una strada e l’ha percorsa.
- Una strada piatta. Dov’è la passione, l’adrenalina? Potevo fare di più? Cosa deve cambiare?
- Sempre il racconto o la sua vita?
- Vede che mi sta psicanalizzando!
- …
- Ma in fondo che differenza c’è. La vita, il racconto… Dove ho sbagliato? Perché c’è qualcosa di sbagliato, non provi a negarlo!
Aveva urlato. Ecco, finalmente l’aveva fatto. Ne aveva bisogno. Lui sempre impassibile.
Guardò l’ora, mancavano pochi minuti.
- Il mio treno è in arrivo.
- Ma come? E il racconto, la psicanalisi?
- Può prendere il treno anche lei.
- Ma io non vado nella sua direzione.
- Potrebbe farlo però.
- Ma non è la mia direzione.
- Può scegliere.
La banchina rimase deserta. A terra solo una copia del suo racconto.
- Forse, ma non c’entra. Devo sapere, anzi so. Non è buono.
- Ne vuol parlare?
- Mi vuole psicanalizzare?
- Ho chiesto solo se ne vuole parlare. Mi accompagna in stazione?
Raccolse le sue cose e si incamminò con lui. La serata era fredda e buia. Una folata di vento le sollevò la gonna facendola rabbrividire. Lui non si scompose, alzo il bavero del cappotto, guardò accuratamente a sinistra e a destra e attraversò.
- Dicevamo?
- la psicanalisi.
- Mmm, e il racconto?
- Non buono, gliel’ho detto.
- L’ha detto lei, non io.
- Suvvia, è un dato oggettivo
- ...e da cosa lo deduce?
- Vuole proprio un elenco? Che ne dice della fantasia, dell’originalità? Completamente nulla.
- Ha scelto una strada e l’ha percorsa.
- Una strada piatta. Dov’è la passione, l’adrenalina? Potevo fare di più? Cosa deve cambiare?
- Sempre il racconto o la sua vita?
- Vede che mi sta psicanalizzando!
- …
- Ma in fondo che differenza c’è. La vita, il racconto… Dove ho sbagliato? Perché c’è qualcosa di sbagliato, non provi a negarlo!
Aveva urlato. Ecco, finalmente l’aveva fatto. Ne aveva bisogno. Lui sempre impassibile.
Guardò l’ora, mancavano pochi minuti.
- Il mio treno è in arrivo.
- Ma come? E il racconto, la psicanalisi?
- Può prendere il treno anche lei.
- Ma io non vado nella sua direzione.
- Potrebbe farlo però.
- Ma non è la mia direzione.
- Può scegliere.
La banchina rimase deserta. A terra solo una copia del suo racconto.
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