piove. piove. e ripiove. da giorni. ovunque.
spaccherei volentieri la vetrina del silenzio umido per prendere al volo queste quattro nubi nere e frullarle con latte e cioccolato così che questo cielo noioso si trasformi in una zuppa densa profumata di caldo cacao.
invece.
attendo paziente consumando legumi e bevendo vini corposi nell'attesa di tante cose, troppe cose, che in fila indiana, come soldatini di stagno, attendono che io apra il portone per farli entrare e adagiare in tutti gli attimi buoni che ho a disposizione.
ma ci va tempo. il tempo che spiova, che gli scatoloni partano, che i miei polsi rinneghino il passato e i maglioni invernali.
non è poi tanto come può sembrare.
questione di giorni. sgoccioli di memorie e rinnovi di identità consumate.
abiti di seta. abiti da sera. abitazioni da scambiare a tempo perso.
abitudini da rivoltare dentro i bidoni della spazzatura.
e attendo paziente. quasi eccitata che si compia questa danza allegra
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