Starlet_eyes Photography |
Le tre del mattino, notte fonda.
Dentro quella stanza una luce flebile cerca di farsi strada avvolta da una nuvola di vapore, il ticchettio vivace di gocce l'unico rumore.
Lei lì, seduta sotto lo scroscio bollente che cade sul suo viso mescolandosi a gocce di salsedine e che continua poi sulle sue spalle provando ad allontanare la tensione dal suo corpo. Le ginocchia raccolte al petto strette tra le sue braccia... come ad abbracciare lui.
E' di corsa, saluta un'amica. L'incontro. Il saluto. Scende le scale e il telefono suona.
- Perchè te ne sei andata via così ?
- Eri impegnato e sono di fretta. Se vuoi scendi, ti aspetto.
- Arrivo.
I suoi occhi, il suo dolcissimo viso. E' sempre lui.
- Come stai?
- Bene. Sai, io e la mia ragazza aspettiamo un figlio. Lo sanno ancora poche persone.
Un sospiro, gli occhi che si incrociano per poi virare e non dare possibilità di scrutinio. Lei lo abbraccia, è felice per lui, perché sta per avere quello che ha sempre sognato, ciò che gli ha sempre augurato. Seguono frasi sconnesse sui dubbi sul cambiamento sul futuro e come sempre lei controlla le sue emozioni e trattiene il respiro. Chiude i cassetti nel suo cuore, fa scivolare nell'angolo più profondo del suo stomaco parole che vorrebbe dire. Ora è tardi davvero, deve andare.
- Ciao, fatti sentire quando vuoi
- Certo. Scappo...
Un bacio sulla guancia e se ne va. Si allontana con passo svelto, senza girarsi, vuole uscire ed accendersi una sigaretta. Ha bisogno di assaporare quel gusto amaro di nicotina.
Ora è li, a scottarsi la pelle sotto l'acqua calda. L' entusiasmo prende a pugni la malinconia.
Nella testa flash di ricordi lontani e recenti.
Quando l'ha conosciuto, la sera stessa la prima carezza che lui forse non ricorda perchè abbagliato dall'alcool. Una candela trasformata in un buffo personaggio. Il primo messaggio. Quel regalo così bello, il più importante, donatole in una tiepida giornata primaverile. Una rosa bianca mai arrivata a destinazione. Una piccola macchina blu. Un "sei speciale" che non scorderà mai. Una serata stesi su un'amaca a guardare le stelle. Un "ci sei?" - "no sono via, hai bisogno?" - "si" - "dammi mezz'ora". Confidenze. Coccole. Libri. L'ha fatta viaggiare tra le righe di Amanniti passando da Baricco, Nothomb e Mc Ewan. Tisane alla cannella e cioccolata calda. Temporali. Prosecco. Gli Who. Risate e lacrime. Litigate e nonostante tutto sapere che l'altro c'è. Sapersi amare, sapersi odiare e sapersi ritrovare.
Qualcuno dice che non si divide l' inseparabile, ma il suo cuore e la sua mente ora sono in netto contrasto. Lo conosce più di quanto entrambi potessero pensare. Lo sente, anche quando non c'è, le sue parole non l'hanno stupita. Forse tra un po' lui potrà capire ciò che prima non poteva comprendere.
E' tremendamente stupido, lo sa, ma vorrebbe riavvolgere il nastro per rivivere certi momenti e per evitarne altri perché Lei, ora, ha paura.
Paura d'aver perso la sua cosa e che sia per sempre.
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