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Ripensavo a quell'umida serata d'autunno…
Tornata da un viaggio di lavoro, con i piedi gonfi e la sola voglia di riposare, la mia testa giocava a ping pong con loro due. Luca, conosciuto da non molto, un ragazzo piacevole, pieno di energia e d'interessi…
Mi coccolava, mi ricopriva di attenzioni e regali... Proiettato al futuro… ad un futuro da costruire con me.
Mi faceva sentire sicura e soprattutto rappresentava il compagno ideale per fermare il ticchettio dell'orologio biologico che, nella mia testa, era diventato ormai assordante.
Con lui avrei potuto raggiungere, velocemente, quei tanto agognati traguardi.
Enrico, un uomo, un amico.
Forse più un amico immaginario.
Nelle rare occasioni d'incontro, passavamo le ore a parlare, anzi no…
Io amavo parlargli e lui amava ascoltare le mie storie.
Lo ritrovai tra il fruscio delle spighe di grano, era come se l'avessi incontrato per la prima volta.
Quella sera non riuscimmo a resistere al magnetismo.
- "Vorrei essere i tuoi occhi per poter vedere ciò che tu hai visto, per sapere ciò che tu sai".
Poteva essere Amore Vero ma un amore con ostacoli per me invalicabili.
Sul mio divano, quella sera, decisi di scrivere a Enrico.
Lui arrivò.
C'era un piacevole imbarazzo.
Lui era la prima persona incontrata nella mia strada che riusciva a farmi sentire a disagio ma quel disagio che toglie le parole e regala lo sfarfallio nel profondo dello stomaco.
Eravamo lì, vicini, mi guardava con quegli occhi pieni di luce che alle volte non riuscivo a sostenere. Come una doccia fredda la rabbia prese il sopravvento.
Con la mia "naturale freddezza" lo accusai di essere ripiombato nella mia vita.
Una situazione nella quale non volevo stare. Non riuscivo e non volevo dargli appoggio e fiducia.
Non ebbi il coraggio di dirgli di Luca. Lo accusai gratuitamente, scagliai la prima pietra pur non essendo completamente sincera. Lui, con gli occhi persi nel blu e nel luccichio delle gocce di sale, se ne andò.
Avrei voluto parlargli ancora, magari litigare ad armi pari, tutto questo sperando di poter rivedere splendere i suoi occhi nella penombra di casa mia.
Il destino beffardo non me lo permise.
Sempre il destino però, mi lasciò Luca che ancora oggi sa farmi sentire importante e assecondarmi.
Luca che mi porterà per mano a quei tanto agognati traguardi.
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