Mentre precipitava dentro

I pensieri giravano impetuosamente nella sua testa. Era una domenica pomeriggio di ottobre, la seconda domenica di autunno. Nemmeno il sole sapeva che fare quel giorno. Si ritirava timidamente dietro alle nuvole per poi riaffacciarsi qualche istante, in cerca di coraggio. Ma non c’era modo di liberarsi completamente. 

Era una domenica pomeriggio d’autunno. Dal tempo instabile.


Durante la notte non aveva praticamente dormito. Solo alle sei era crollata di sonno, e dopo un paio d’ore si era svegliata in un sogno reale. E da ore, ormai, si sentiva una sbilanciata, funambolica equilibrista.

Cercava di assecondare il suo cambio di stagione interiore; Il suo corpo, in bilico, sopportava scossoni improvvisi, carichi di energia. Arrivavano inattesi ed era inutile provare a reprimerli.

C’era solo un vetro sottile a dividere alti e bassi; e si rompeva e ricomponeva con una velocità imponente e difficile da gestire. Cercava costantemente qualcosa di pulito attorno e uccideva il dolore ma non lasciava che morisse. 

Perchè si sentiva perfetta mentre precipitava.

Con i tagli sulle mani, la stagione si rivelava. L’anima a pezzi si preparava a scorrere nel suo inferno privato, mentre agli occhi del mondo continuava a mostrare il suo vuoto con classe, perché quando il dolore era grande, nemmeno lo sentiva più.

C’erano i resti di un fuoco consumato. E nuova legna da ardere, a pochi passi da li.

Dopo tanto tempo era andata via, senza un’idea, senza una meta. Nel frattempo si riciclava. Per molte cose aveva imparato a barare. Non c’era alternativa al non essere fedele a quello in cui non credeva più.

Era una domenica pomeriggio, dal vuoto instabile. Camminava sui vetri rotti con gli occhi ai suoi piedi, pieni di cicatrici. Respirava profondamente e riossigenava sangue e vene. 

Senza lacrime, senza remore, alzò lo sguardo. Si era svegliata in un sogno reale. Con niente da dire, niente da rimpiangere, niente da fallire. 

Aveva davanti  solo una lunga, ignota strada da percorrere; solo una nuova, sconosciuta stagione da vivere.

Ed era perfetta. Mentre precipitava dentro.

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