Velato di bianco

Foto di valentinanonseitu
Saluto tutti e vado via, è ora di partire, di andare lontano senza temere o rimpiangere. 

Sono come un torrente in piena,questo letto spoglio non mi contiene più,la grigia melma ha ingoiato gli ultimi ricordi, di uccelli assetanti non ne giungono più. 

Tra le mie acque torbide scorre veleno, senza odore o sapore e lascia sulle sponde i cadaveri scarni dei giorni vissuti. Romperò gli argini, in un giorno velato di bianco, taglierò quel filo che mi collegava a te, per perdermi in un labirinto fatto di sogni e deliri.
Sciolte come cera al sole le mie ali, sciolti i nodi dei tuoi capelli, sciolte le nostre lingue tra urla feroci.

Quella sottile linea rossa che avrebbe dovuto guidarmi mi ha portato ad un baratro oscuro e tra i suoi sfuggenti pendii mi son trovato le mani sporche di fango. 

Con le unghie spezzate ho provato a risalire l'umida china ma è stata una rimonta senza fine da una gola troppo profonda e silenziosa. Sono qui, un uomo perduto,incatenato alla sua bestia, rifugiato politico di una guerra intestina. Le viscere mi ardono per il dissapore mentre il mostro, che in me dormiva indisturbato, si è destato.

Ho percosso il petto come un gorilla impazzito, fino a farlo diventare livido per tentar di domarlo ma niente è servito il mio sforzo se non a trasformar l'offesa in difesa e la difesa in rinuncia.

Quindi vado amore mio, mi getto tra acque più grandi che sapranno calmarmi, tra acque profonde e buie come le mie paure. La corrente mi accarezza dolce come facevano le tue mani coi miei capelli, mi sfiora il volto e brama la mia sete.

Guarda i miei occhi, sono quasi spenti e la bestia, la sento, non freme più.

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