L'odore del sangue

Foto di NaiMarta
Sentivo i suoi viscidi occhi appoggiarsi pesantemente sulle mie spalle, percepivo la pressione delle sue mani sui miei fianchi, su e giù, in movimenti furiosi e brutali, come se volesse sgretolare il mio corpo per adattarlo al suo sporco piacere.


Dieci dita di pelle ruvida addosso, dieci tentacoli mortali che solcavano l’oceano dei miei pensieri fino ad arrivare al posto più buio, più inviolato, più vergine e intimo che una donna possa possedere.

Le mie mani premevano il ventre nel tentativo di non sentire dolore ma l’offesa era forse più letale degli spasmi, mentre nella più completa solitudine si consumava l’orrore.

Dieci minuti, come dieci maledette dita, seicento spaventosi secondi di temporanea amnesia, un’apnea di memorie confuse, in un surreale silenzio, tra umidi pentimenti e subdoli affanni.

Dieci anni e ancora sento quei sussurri, rozzi insulti vomitati come lava ardente.

Le mani sono diventate bianche sotto la tensione dei ricordi, ho i muscoli indolenziti.Il petto compresso sul pavimento mi toglie il fiato e il cuore che batte all'impazzata mi fa male. Qualcosa però mi infastidisce al punto da provocarmi una forte nausea. Mi alzo con fatica e a stento riesco a mettere a fuoco i frammenti di immagini che, rimbalzando freneticamente sulle pareti, creano un assurdo caleidoscopio di colori.

L’odore penetrante del sangue mi riporta ad una razionalità annientata, mi traghetta mestamente verso questo istante magico, lucidamente calcolato, inseguito per un secolo di vita senza vanto.

Mi riporta qui, ora e adesso, in questo attimo perfetto dove tu sei la vittima ed io sono il carnefice.

"Te lo prometto,il mio orgasmo non avrà avversari, al culmine del mio godimento tu spirerai e, mentre guarderò i tuoi occhi vuoti perdersi, ti donerò con disprezzo l’ultimo pezzo della mia anima. Io son morta dentro, in un tempo immemore, tu morirai adesso."

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